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vedi anche GLI AMICI DEI CUOZZOLOGI

FILOSOFANDO

“Ogni mattina a Napoli, un cuozzo si sveglia, sa che deve correre più in fretta della vrenzola o acchiapperà il palo.
Ogni mattina a Napoli, una vrenzola si sveglia, sa che deve correre più del cuozzo o verrà “mangiata”!
Ogni mattina a Napoli, quando sorge il sole, non importa se tu sia un cuozzo o una vrenzola, è meglio che cominci a POSTEGGIARE!”


jardagorn

LA NEOMELODICA (POPNAPSOUND)

Napoli è stata da sempre la città della musica, perché il popolo napoletano inspiegabilmente porta nel suo DNA le doti canore, senza contare la musicalità che il dialetto napoletano possiede.
La canzone classica napoletana quindi è stata per secoli la bandiera che teneva altra l’onore di Napoli e del suo variopinto popolo.
Con il secondo dopo-guerra, si incominciano a vedere i primi segni di un popolo che via via negl’anni è andato incontro ad una situazione sociale imbarazzante.
L’origine della neomelodica non è altro che nelle mani dell’ultimo re di Napoli, Mario Merola. Lo zappatore più famoso del mondo ha portato avanti la cultura musicale napoletana, finché, nel 1992 non decide pubblicamente di dare la sua eredità ad un giovane cantante venuto da serate di pianobar e matrimoni, Gigi D’Alessio.
Il brano che hanno cantato insieme è ancora oggi uno dei più ascoltati ed è il vero e proprio scettro che passa dal ‘papà’ di Napoli al ‘figlio’.
La canzone s’intitola ‘Cient’anne’, ed è contenuta nel primo album del cantante nato e cresciuto nel quartiere Sanità di Napoli, ‘Lasciatemi cantare’.
Il successo di quel giovane dalla fronte prorompente ha innescato subito una reazione a catena che ha sconvolto per sempre il panorama musicale campano.
Da tempo si parlava di rivoluzione musicale, Gigi Finizio è stato un cantautore che ha sperimenta molto con la musica leggera, di fatti è stato uno dei primi a scrivere canzoni che richiamano sia la classica napoletana, sia la new-wave italiana.
Parallelamente allo sviluppo tamarro, ci è stato quello di un nuovo genere musicale esclusivamente vivo in Campania, che successivamente ha preso il nome di neomelodica (nuova melodia).
Il significato di questo termine può spiegare da se come all’epoca c’era una generale voglia di cambiare (peccato che non si è cambiato in meglio).
I nomi di Ciro Ricci, Mauro Nardi, Gianni Celeste e consecutivamente anche quello di Mimmo Dany, stanno ad indicare che qualcosa era già nata.
La maggior parte degli studiosi però, attribuisce a Gigi D’Alessio il merito di aver creato una nuova idea su come fare musica.
Infatti è stata proprio la carriera di Gigi D’Alessio a dare esempio che dal nulla si può improvvisamente esser chiamati cantanti.
Dalla metà degl’anni ’90 la cultura italiana ha avuto un cambiamento radicale.
Basti guardare per un paio di minuti il palinsesto delle reti nazionali (per non parlare di quelle locali) per accorgersi che l’ignoranza e la stupidaggine di questi tempi abbonda.
Non ci sono più quelle correnti ideologiche che hanno attraversato i precedenti secoli.
Specie per i giovani la giornata diventa sterile e l’omologazione mentale è ormai all’ordine del giorno.
Il cuozzo, quindi, impossessandosi del fenomeno della neomelodica, ossia di quel genere musicale costruito con basi musicali elaborate a computer (di scarsa elevazione tecnica ed artistica) e di testi ove non si parla altro che di banalissime storie d’amore tra bestie del 2000, è stato capace di creare un nuovissimo genere musicale, il popnapsound, adatto alla sua evoluzione nuova di zecca.
L’inflazione di aspiranti ‘cantanti’ ha portato ad una nuova era per le case discografiche ("scientificamente" chiamate associazioni a delinquere), ovvero esperimentare nuovi generi, spaziare verso cuozzaggini ancora più sconcertanti, insomma dare altro materiale a noi cuozzologi!
La musica come scientificamente dimostra il genere della neomelodica è fondamentale per i fini del cuozzo moderno.
Cosa c’è di più attraente per una vrenzola di un cuozzo che gira un video su TLC?
Il fine giustifica i mezzi, questo è la massima tipica del cuozzo.
Non c’è niente di più giusto che seguire la massa, soprattutto se è di sesso femminile!
L’assioma del ponapsounder è che un cantante neomelodico è rigorosamente fashion, è secondo questi buzzurri famoso (non sono nemmeno capaci di immaginare quanto sia grande il globo terrestre…), possiede un enorme quantità di denaro e gira per Napoli con le migliori cuozzomobili.
Ma il cuozzo comune cosa ascolta? Questa è la domanda che vi sta tormentando, vi rispondiamo immediatamente elencando i genere musicale conosciuti dal cuozzo moderno comune:

  • Neomelodica
  • Popnapsound (è al secondo posto perché è ancora un esperimento)
  • Musica House
  • Alle volte qualche pillola di Techno
  • Canzoni soft italiane (Il cuozzo accoppiato)
  • Le Hits* del momento e i tormento dell’estate in corso
Le vrenzole invece hanno orecchio solo per:
  • Ovviamente neomelodica & popnapsound (vera e propria adulazione per questi fustacci partenopei)
  • Musica House 24h/24
  • Canzoni soft italiane che parlano esclusivamente d’amore (spesso e volentieri banalissime canzoni commerciali)
  • R&B (i cuozzologi stanno studiando perché solo una certa fascia di queste canzoni viene ascoltata)
  • Hit Mania Dance 200x (deve essere assolutamente l’ultimo)

*hits: le commercialissime canzoni pop delle classifiche più squallide della penisola e le più ‘orecchiabili’ di FestivalBar.

Terminiamo enunciando i teoremi della canzone cuozza:

“una canzone si può ascoltare fino a quando non è in cima alle classifiche”

“la bellezza di una canzone è inversamente proporzionale all’età della stessa”

“canzone : volume = cuozzo : gasato”

“Se X > 3.00 minuti ascolto = 0”

“Alessio & Raffaello : vrenzola = osso : cane”

“la bellezza di una canzone è direttamente proporzionale al look di chi la canta”

LA CRIMINALITA'

Alla base di tutta l’ideologia cuozza c’è il teorema ‘ddo criminal, che fa: “il fascino del cuozzo è direttamente proprorzionale al suo livello di criminalità”.
Questo teorema si spiega da solo, ecco perché la moda cuozza è molto orientata su un look che marca molto ‘a criminal!
La vrenzola è una razza attratta dal crimine e da tutto ciò che è illegale, di conseguenza il cuozzo che vive di sola ‘posteggia’ (nella lingua dei cuozzi vuol dire approccio), cerca in tutti i modi di attirare verso di se l’esemplare femmina.
Per il cuozzo ci sono molti modi di essere criminale, e ogni branco si differenzia dall’altro per il tasso di criminalità raggiunto.
Si parte dal guardaroba, si passa ai modi di muoversi e di parlare, si finisce per sfidare il pericolo.
Il pericolo per il cuozzo è una vera e propria arma di seduzione, è il jolly che consente quest’ultimo di raggiungere il rapporto sessuale con la propria compagna.
Studiando le abitudini di questa bestia si può dedurre che ci sono diversi livelli di pericolo:



  • Alcool, ossia ubriacarsi mostrando che si è pronti a bere tutto per farsi accettare dal resto del branco
  • Droga leggera, intronarsi convincendo gl’altri che il proprio corpo regge tutto e che i veri duri fumano erba
  • Droga pesante, riservata a cuozzi d’èlite, per coloro che osano sfidare la tossicodipendenza pur di emulare i loro beniamini in tv
  • La guida di automobili di grossa cilindrata, sperimentare tutta la potenza dei cilindri del motore rischiando la vita (il cuozzo crede ciecamente ad una combinazio infallibile che fa nascere un nuovo teorema: “lusso + velocità = figa)
  • La guida di motocicli di grossa cilindrata, sfidare la forza di gravità sfrecciando su due ruote, il rischio aumenta
  • La guida di motociclette da corsa, il cuozzo che possiede un patrimonio esoso è capace di spendere i soldi per questi gioiellini a due ruote che aumentano il pericolo e sostituiscono il teorema precedente con questo: “lusso + velocità + equilibrio su due ruote = più figa!)
  • Tarantelle, può sembrare sciocco ma il bullismo per il cuozzo è al di sopra di tutto (essendo ignorante non percepisce la vera soglia del pericolo guidando ad alta velocità), prendere le ormai fatidiche questioni per un cuozzo insapiens-scelestus (cuozzo criminale incosciente) è di rito, fa parte di quei famosi mezzi che vengono giustificati sempre con il solito ‘fine’. Il cuozzo cerca inspiegabilmente rogna con il solo scopo di prendersi a mazzate con il malcapitato di turno, o ancor più prestigiosa è una vera lotta tra branchi (il famoso cuozzo gladiator).
  • La polizia, è l’apogeo del pericolo per il cuozzo, più di perdere la vita. Il cuozzo sfida il carcere ad ogni costo sfoderando quel famoso coraggio che ci fa dedurre il seguente teorema: “livello criminalità > livello tolleranza polizia = ancora più fighe!!!”. I poliziotti (Ggguardie) sono il nemico numero uno del branco, sono coloro che impossibilitano il cuozzo a sedurre a pieno la vrenzola e in particolare una razza molto diffusa, la orma celeberrima vrenzola rincretinitas (capite da soli).
Esaminati i livelli di pericolo possiamo tranquillamente spiegare cosa è successo alla città di Napoli e ai suoi abitanti.
Il cuozzo, animale domestico è il napoletano che più si è fatto affascinare dall’ideologia criminale, facendone una vera religione (le religioni del cuozzo solo il cattolicesimo, il calcio e la criminalità, con le sue rispettive divinità: Dio, Diego Armando Maradona, e Tony Montana), fenomeno che solo nel mezzogiorno italiano si è verificato, mentre al contrario nelle regioni del centro-nord il crimine è visto come una nefandezza umana (il cuozzologo in Campania invece studia tutt’altra nefandezza: ovviamente il cuozzo). La camorra napoletana, la mafia, la ndrangheta e la sacra corona unita per il cuozzo sono istituzioni, qualcosa su cui credere e sui cui ispirarsi.
Le caratteristiche che avvolgono gl’uomini di camorra sono proprio quelle cose che per la vita del cuozzo sono beni primari.
Se come abbiamo già detto il fine giustifica i mezzi, il raggiungimento di beni primari attraverso modi illeciti è (scusate il gioco di parole) lecito.
Una cosa che scientificamente non vi abbiamo ancora spiegato è che come ogni animale, il cuozzo è dotato di un istinto primitivo, quello di rendersi forte, quindi ottenere rispetto.
Il cuozzo quindi come già faceva il suo antenato tamarro, da tutto prende esclusivamente il lati negativi delle cose. Infatti il cuozzo ha un rapporto con il cinema molto strano. Conosce esclusivamente dei film che parlano di criminalità organizzata, facciamo ancora un elenco:

  • Il camorrista (paragonabile alle sacre scritture)
  • Scarface (dove s’invoca il dio Tony Montana)
  • Bronx
  • La trilogia de Il padrino
  • Carlito’s way
  • Quei bravi ragazzi
  • Blow (perché si pippa)
  • Una categoria particolare di cuozzi ha visto tutti i film di Mario Merola che parlano di camorra
Per concludere ricordiamo che oggetto del discorso tipico del cuozzo provincialotto è il racconto di fatti di camorra accaduti nel proprio paese (i cuozzi hanno un rapporto quasi diretto con questi elementi al tal punto da parlare di loro come se li conoscessero di persona).

L'OGGETTO DEL DESIDERIO

Omologato, scontato, superficiale e moralmente vuoto. Il cuozzo è un animale che dedica tutta la sua esistenza al soddisfacimento del suo desiderio: un rapporto completo con una vrenzola.
Ma chi è questa vrenzola? Come potrà mai attirare intorno a se così tanti cagnolini sguinzagliati e dal pelo fonato? Scopriamolo insieme.
La vrenzola è un mammifero femmina. Il suo habitat naturale è il marciapiede di una strada del centro (che sia di Napoli o provincia). Dedica ore e ore per aggiustare il suo corpo ornandolo di assurdi accessori dal gusto estremamente kitch!
I capelli di una vrenzola sono sempre bruciati perché sono continuamente stressati da apparecchi quali piastre e simili fesserie.
Fermacapelli, orecchini, braccialetti e collanine sono il punto di riferimento di ogni vrenzola. Costei è fermamente convinta che il luccichio o l’irritante pugno negl’occhi di certi colori pesanti sia predominante nel suo scopo finale: quello di far arrabbiare le sue simili.
L’abbigliamento di una vrenzola è sempre poco appropriato e molto scomodo da indossare. Magliette molto scollate ed aderenti, cinturoni che pesano per lo meno tre chili, pantaloni vita bassa attillati che non lasciano nulla all’immaginazione e decolté dai colori improponibili con per lo meno mezzo metro di tacco.
La vrenzola veterana infatti sotto i piedi al posto della pianta ha la sequoia secolare, e già, camminando per i marciapiedi di Napoli indossando calzature simili genera calli da guinness dei primati!
Il colore è la cosa che deve richiamare il masculo cuozzo, ma se le ray ban sono così scure da non farli vedere in tutta la loro cromatura, c’è sempre il profumo, che con i suoi due litro e mezzo alla volta permette loro di mettersi al centro dell’attenzione.
La peculiarità della vrenzola è oltre alla ridicola ricerca della femminilità massima, quella di cercare in tutti i modi di stare al centro dell’attenzione.
La vrenzola di fatti è rumorosissima e studiosi dell’Università di Londra vennero nel 2005 a Napoli per studiare costoro come causa principale dell’inquinamento acustico!
La vrenzola ha i suoi assi nella manica:

  • Tacco (si prega a spillo) con sub-woofer
  • Schioppettio gomma da masticare a ultra suoni (i cani sono in via d’estinzione per questo)
  • Il forte tintinnio causato dalla grandissima quantità di bracciali e collanine
  • Battere le mani a sproposito ululando per un godimento effimero
  • L’assordante volume della voce che raggiunge valori altissimi quando il branco di vrenzole è numeroso
Per stare al centro dell’attenzione la vrenzola ci regala performance da grido. Se spende tutto il suo tempo per farsi una camicia di stuck al posto del make-up e poi quando parla ricorda molto il verso del cuozzo, poi dopo tutto questa sua femminilità viene a mancare!
Lampade che distruggono il PH naturale della pelle e qualsiasi mezzuccio per apparire più bella sono tentativi disastrosi di attirare sguardi su di se.
Il cuozzo nella stagione degl’amore emana un forte odore di sigarette e cera con sudore, la vrenzola invece inquina l’ambiente con il solo profumo che quando si va a comprarlo al posto della boccietta ti danno una tanica da cinque litri.
Ricevere avances (avé na pusteggia) è la conseguenza della ricerca d’attenzioni.
Il cuozzo in questi momenti della sua velleitaria vita ci regala dialoghi contenenti tutto il suo registro (circa dieci parole), la vrenzola che non scherza mica è anch’essa molto generosa a farci ascoltare quanto sia donna!
In una registrazione audio di un mio collega è stato difficile individuare quale fosse il verso del cuozzo, sono molto simili quando il livello di testosterone aumenta.
La stagione degli amori è l’obbiettivo del cuozzo ed il momento di gloria della vrenzola.
Non solo poter scegliere quale di queste bestie prendersi per approfittarsi dei suoi quattrini, ma anche per offendere le compagne di branco lanciandosi in vere e proprie sfide.
A Napoli sono anni che esiste un tipo di lotta femminile che ci invidiano in tutto il mondo. Le vrenzole di ceti bassissimi hanno primati imbattibili e hanno anche il coraggio di vantarsene.
Questa disciplina è una sub-categoria della lotta libera, si chiama ‘o strascin’.
Le due lottatrici si tirano a capelli mentre osservano i difetti estetici della rivale enunciandoli ad alta voce con toni suadenti.
Se il fighting è duraturo si passa poi con aggettivi che si riferiscono al loro esser di facili costumi e che sia una cosa ereditaria.
Tra le contendenti è scientifico: una ciocca di capelli è persa di sicuro.
Ma la ricerca di femminilità continua. Non solo sono aggressive ma studi approfonditi ci danno conferma che molte hanno molti modi da maschiaccio, abbiamo visto con i nostri occhi sputare caramelle verdognole ad un metro di distanza.
La caratteristica che più mi diverte è la loro abilità nel guidare motorini contromano senza mai imbattersi in un sinistro stradale.
A volte la loro ipocrisia sfiora le stelle! Sono così rozze e grezze e poi s’inteneriscono con l’orsetto commerciale Winnie The Pooh ™ e con il film 3MSC® (Tre metri sopra il cielo).
Altra simpatica caratteristica di questa bestiola: ballare.
Non c’è vrenzola che si rispetti che non ami ballare. Le serate in discoteca, ubriacarsi con la gassosa, fare mezzo tiro di canna e vedere la povera nonna defunta che ti regala un ambo, apparire su tutte le foto della serata condivise sul link dei siti delle discoteche, uscire con cuozzi extra lusso e insultare l’amica perché il suo aspetto non è gradevole, questo è lo sballo per la vrenzola!
La sua insaziabile voglia di essere donna diventa ridicola quando questi diventa oggetto dei nostri studi. Adesso vi starete domandando perché non riescono a capire che non sono femminili? La risposta è l’obbiettivo finale dei nostri studi. Tutto il resto è storia!

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Ogni riferimento a fatti, cose o persone contenuto in questo blog è puramente casuale, questo blog è IRONICO, non vogliamo offendere nessuno e non esiste nessuna battaglia anti cuozzi, quello che cerchiamo di fare è descrivere le persone che oggi i napoletani chiamano comunemente "cuozzi" e "studiarne" il loro comportamento.
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