L'ISTRUZIONE

La caratteristica fondamentale è la sua ignoranza. Il cuozzo è un animale che ha necessariamente bisogno delle cose per parlare di se, di conseguenza il suo lessico sarà grosso modo di una cinquantina di parole.
Le lingue parlate del cuozzo moderno sono il napoletano, una curiosa interpretazione della grammatica italiana e di una dozzina di termini inglesi acquisiti in modo bislacco da fonti incerte.
Il cuozzo più diffuso è quello che vive nei bar, nei saloni dei barbieri o nei centri scommesse (punto snai).
Sono straordinariamente possessori di una licenza media (mostrando tranquillamente di non conoscere affatto ciò che fa parte di quei studi) e la maggior parte di loro addirittura azzarda l’iscrizione alle scuole superiori.
Nei licei il cuozzo non vive molto bene, perché la severità e le materie che si studiano sono un bastone tra le ruote per la sua mattutina ‘caccia alla preda’.
Quindi è molto più facile che s’insedi tra i banchi (o meglio nei corridoi) degl’istituti professionali, insomma quelli dove non si fa un CA**O!
La maggior parte di questi mammiferi passa un periodo che supera l’ordinario corso scolastico (cinque anni) per far si che la seduzione nei confronti di cucciole di vrenzola (vrenzola muccusas) possa avvenire, praticando atti di nonnismo e squallidissime battute sui docenti.
Alcuni di loro tuttora, dopo anni d’iscrizione negl’istituti superiori, ignorano il reale motivo per cui si va a scuola, ossia istruirsi.
Nella maggior parte dei casi, è proprio lì che l’accoppiamento tra un cuozzo ed una vrenzola si verifica, quando il mammifero maschio si pavoneggia dello scarso rendimento ottenuto a fine quadrimestre.
L’habitat perfetto di un cuozzo la mattina è quindi nel bar della scuola, o se dovesse mancare nei corridoi, dove fuori contesto cerca di far notare quanto abbia speso per acquistare i capi d’abbigliamento che la moda dei cuozzi al momento richiede.
Fumare la sigaretta è per il cuozzo un altro modo di conquistare la preda, il teorema della nicotina dice: “il successo del cuozzo con le vrenzole è direttamente proporzionale alla puzza di fumo che ha addosso”.
La vrenzola muccusas resta stregata dal cuozzo quando questi emana quell’odore afrodisiaco quale l’insieme del fumo più il profumo della D&G™!
Impegnato seriamente nel trovare chi possa soddisfare i propri desideri sessuali, è esente da un’istruzione, quindi la sua ignoranza è direttamente proporzionale al tempo che passa, questo più che un teorema è un dato di fatto!
Congiuntivi sbagliati, avverbi impossibili, superlativi utilizzati al posto del comparativo di maggioranza, sono solo la base di una sana grammatica cuozza!
Il cocktail di napoletano con qualche reminiscenza delle scuole elementari di grammatica italiana formano il linguaggio del cuozzo.
L’inglese come già detto è quella lingua sconosciuta e impossibile da decifrare che solo chi è, come viene chiamato dal cuozzo, nu suggett, può capire.
Le fonti potrebbero essere un videogioco, un film, qualche canzone ascoltata per caso. Non lo sappiamo. Di certo le perle del cuozzo sono incredibilmente quando riesce (e solo lui sa farlo) a mettere in una piccola frase di senso INCOMPIUTO, napoletano, italiano non corretto ed un vocabolo inglese pronunciato in maniera incomprensibile.
È quindi analizzando il suo bagaglio culturale, è quindi in base all’istruzione ricevuta che capiamo che la filosofia del cuozzo è indiscutibilmente quella del materialismo cuozzo.
La cosa che lascia tutti di sasso è che un animale dal quoziente intellettivo così basso sia anche possessore di una dottrina filosofica.
Lascio a voi i commenti.

7 commenti:

Anonimo ha detto...

Questa pagina web uaju è esagerata....ogni cosa che leggo mi fa morire dalle risate..."stat arruvutann!"

Anonimo ha detto...

Siete semplicemente geniali!!!
Dovreste estendere il vostro trattato di antropologia alle varianti regionali e provinciali del cuozzo napoletano.
Per i siciliani lo "zaurdo" o il "tascio"

Anonimo ha detto...

mi inkino dinanzi la vostra sapienza in materia ma avete dimenticato un particolare...
il cuozzo ha delle graduatorie stabilite dai cuozzi battuti in un combattimento..e poi una parola a me sconosciuta è "PELLICIOSO"(tradotta in italiano da "plliccius")...cmq a final stat arruvutann
cuozzo a morte!!!!!!!

Anonimo ha detto...

marò,troppo giusti! ma come mai,pur vivendo in un posto dove la concentrazione di tale specie è al top,non conoscevo la definizione"CUOZZI"? hahaha!mi fate mori'!

Anonimo ha detto...

Ragazzi siete fantastici....leggo su un blog ciò che ho sempre pensato di quest esseri (ahimè)viventi! Continuate così!

Anonimo ha detto...

- vendicazione invece d vendetta
- no io te lo volevo sempre dire di scusa xkè io nn sn nessuno e nn m sarei ma a permeso a dire quelle cose
....
alcuni semplici esempi del linguaggio cuozzo e nn sono inventati :-)

SiMoNe88NA ha detto...

Ci aggiungerei che il cuozzo si colloca da solo un gradino più avanti di tutti... e chiunque non faccia parte del suo genere viene definito "nu uaglion e cas".Indossa sempre scarpe Timberland anche il 15 agosto, cosa che se trovi i formaggini nei calzini sei fortunato!

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Ogni riferimento a fatti, cose o persone contenuto in questo blog è puramente casuale, questo blog è IRONICO, non vogliamo offendere nessuno e non esiste nessuna battaglia anti cuozzi, quello che cerchiamo di fare è descrivere le persone che oggi i napoletani chiamano comunemente "cuozzi" e "studiarne" il loro comportamento.
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